Il nome Mentha ha una storia leggendaria da ricercarli ancora una volta nella mitologia greca; deriva, infatti, dal nome di una ninfa, Minte, amata da Ade, il dio degli inferi e marito di Proserpina, la quale, accecata dalla gelosia, tramutò la bella ninfa in pianta, più precisamente in menta.
Il genere Mentha, che appartiene alla famiglia delle Labiate, è uno dei più complessi del Regno Vegetale, perché le varie specie che lo compongono si ibridano facilmente, cioè si incrociano tra loro.
Si possono distinguere mente “a spiga”, con fiori disposti in una spiga terminale, alte un metro ed oltre, con foglie sessili; e mente “nane”, con fiori disposti in verticilli, che non raggiungono il metro d’altezza, provviste di fusto prostrato o ascendente e di foglie picciolate. A loro volta sia le mente a spiga che quelle nane presentano vari ibridi.
Il più importante ibrido che si conosca e che si utilizzi è la Mentha piperita, che si trova soltanto allo stato coltivato e che è stato ottenuto dalla M. spicata e dalla M. aquatica. In Italia le prime colture vennero fatte negli orti e nei giardini, poi si passò alla coltivazione su più vasta scala in Piemonte e nel Padovano. Il terreno deve essere fresco, ma non troppo umido perché troppa umidità nuoce all’essenza. Si pensi che, dopo il Giappone, l’essenza italiana è la più apprezzata perché più ricca di mentolo.
Già i Cinesi, in tempi assai remoti, vantavano le proprietà calmanti ed antispasmodiche della menta; Plinio il Vecchio e, molto tempo prima di lui Ippocrate, ne decanta le virtù analgesiche allucinogene ed afrodisiache.
È oggi certo che la menta, di cui si utilizzano foglie e sommità fiorite, ha spiccate proprietà digestive, antispasmodiche, analgesiche, carminative, toniche.
Proprietà curative e preparati medici
Digestione: : anche in questo caso si tratta di un infuso ottenuto lasciando quindici grammi di foglie secche in mezzo litro d’acqua bollente per dieci minuti; si filtra il tutto e se ne beve una tazza calda dopo il pasto. Utile anche in casi di nausea per indigestione.
Nevralgie: si utilizza per suffumigi in caso di nevralgia facciale; si mettono trenta grammi di menta (sia selvatica che piperita) in mezzo litro d’acqua bollente e si espone la faccia ai vapori, avendo cura di ricoprire con un telo la testa per evitare che questi vadano dispersi.
Emicrania: Valeriana/Finocchio/Melissa/Camomilla/Menta piperita: si prepari la miscela mescolando venti grammi di valeriana con venti di camomilla, dieci di melissa, dieci di finocchio, dieci di piperita; si lascino venti grammi di tale miscela in mezzo litro d’acqua bollente per dieci minuti; si filtri e si bevano due-tre tazze di tale infuso una dietro l’altra, al momento dell’attacco, suddivise nell’arco della giornata, come preventivo