Questa pianta è conosciuta anche cose “sanguisorba” e scientificamente è chiamata sanguisorba minor Scop.
Esiste anche una Sanguisorba officinalis, comunemente detta pimpinella maggiore, che ha proprietà analoghe alla minor, ma un aspetto piuttosto diverso che ne rende il riconoscimento facile. Entrambe appartengono alla famiglia delle Rosacee.
Il termine “pimpinella” sta a significare il ruolo di pianta aromatizzante che un tempo soprattutto la sanguisorba ricopriva; deriva infatti dal latino “piper”, che significa pepe. In terapia si utilizzano sia le foglie, sia i fiori, sia le radici che posseggono qualità astringenti, digestive, diuretiche, emostatiche, cicatrizzanti.
Si tratta di pianta perenne, con fusto eretto, a volte color rossastro; le sue foglie sono color verde chiaro, composte ognuna da un numero variabile di foglioline; i fiori sono piuttosto caratteristici, color verdastro e si presentano in tarda primavera.
Usi in erboristeria e patologie curate
Diarrea: si lascino bollire dieci grammi tra fiori e foglie in mezzo litro d’acqua per cinque minuti; si filtri e si bevano due tazze al giorno di tale decotto.
Emorroidi: si lascino died grammi di fiori e foglie in mezzo litro d’acqua bollente per died minuti; si filtri e si bevano due tazze al dì dell’infuso così ottenuto.
Ferite: si applichino sulla parte interessata le foglie fresche contuse.
Leucorrea: si lascino in mezzo litro d’acqua bollente per dieci minuti, dieci grammi fra fiori, foglie e radici; si filtri e si beva una tarara di questo infuso ancora tiepido dopo i pasti principali.
Reumatismi: si applichi sulla parte interessata, la foglia fresca ben lavata e contusa e si fasci con una benda di garza. Si rinnovi la foglia due volte al giorno.
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