Equiseto (Equisetum arvense)

equisetumIl nome scientifico dell’equiseto è Equisetum arvense, ma è conosciutissimo come “coda cavallina”. Que­sta pianta, come ad esempio la fel­ce, ha sì radici, ma non ha né fiori né semi. Ma allora, come si riproduce? Attra­verso spore, disposte in appositi sporangi raggruppati in una specie di pannocchia terminale.

Un’altra caratteristica della coda caval­lina è quella di presentare due diversi fusti che si susseguono in due diversi periodi; il primo spunta in primavera:  è rossastro, privo di clorofilla, piuttosto corto e munito, nella parte terminale superiore, della spiga con le spore; quando il compito ripro­duttivo è stato compiuto e le spore si sono riversate nel terreno, que­sto fusto avvizzisce.… continua a leggere

Arnica (Arnica montana) – Uso terapeutico e proprietà curative

Arnica_montanaL’ Arnica montana appartiene alla fa­miglia delle Composite; conosciuta an­che come “tabacco di montagna”, deve questo appellativo al fatto che in montagna si preparano sigarette con le sue foglie essiccate che i montanari fumano e che possono risultare utili nelle cure disintossicanti dal tabacco.

Anticamente l’amica non doveva es­sere una pianta conosciuta, visto che le prime testimonianze risalgono al 1100 circa; fu utilizzata dalla Scuola Salernitana, e da allora molte sono sta­te le discussioni sulla sua efficacia te­rapeutica e sulla sua tossicità; certo è che senza una precisa prescri­zione medica, questa pianta si utilizza solo esternamente; infatti il suo uso interno può essere molto pericoloso e provocare danni al sistema digerente, a quello respiratorio, a quello nervoso, fino a provocare ar­resto cardiaco.… continua a leggere

Cavolo (brassica oleracea)

cavoloQuesto ortaggio, diffuso ed apprezzato da tempi immemorabili, ap­partiene alla famiglia delle Crucifere, e scientificamente viene detto Brassica oleracea.

In realtà esistono numerose varietà di cavolo, diffuse in ogni parte del mondo; Alcune sono spontanee, alcune coltivate, altre addirittura vengono utilizzate per abbellire giar­dini ed aiuole, perché provviste di foglie grandi e colorate.

Sono giunti a noi scritti risalenti al terzo secolo avanti Cristo, in cui si parla di questa pianta e del suo uso in medicina per numero­se affezioni.… continua a leggere