Il nome scientifico di questa pianta è Harpagpohitum ed appartiene alla famiglia delle Pedaliacee. Detto anche “radice di Windhoek”, dal nome della capitale del Namibia, l’artiglio cresce proprio in questo Paese, ai margini del deserto.
E una pianta erbacea, che si sviluppa dopo le piogge, con foglie alternate, lobate, all’ascella delle quali sboccia un fiore color rosso-viola; il frutto è legnoso e provvisto di potenti uncini: non a caso il nome della pianta deriva dal termine greco “harpagos” che significa proprio “rampino”. Grazie a questi uncini il frutto resta impigliato ai peli degli animali e viene così garantita la disseminazione della pianta; ma si può anche incastrare in altre parti, ad esempio in bocca, provocando una lunga agonia della bestia che può anche arrivare a morire; da qui il nome corrente di “artiglio del diavolo”.
Questa pianta, scoperta in Europa solo recentemente, si è dimostrata di utilità sorprendente nella cura di varie forme reumatiche; priva di effetti collaterali e controindicazioni degne di rilievo, presenta un’ottima tollerabilità, e, da dati scientifici, ha fornito risultati eccellenti nel 67% dei casi, buoni nel 21% e nulli solo nell’11%; in totale l’ effetto favorevole si è ottenuto nell’89% dei casi.
Questo per quanto riguarda l’azione sul dolore; anche l’effetto curativo è stato efficace nell’84% dei casi. E consigliabile l’uso dell’artiglio del diavolo (in particolare della sua radice, che è la parte attiva della pianta) in preparati già dosati, in cui si abbia una quantità di polvere totale di radice pari a circa 250 milligrammi per capsula; in questo caso si consiglia l’assunzione di cinque-sei capsule (compresse) al giorno, suddivise in due assunzioni.
Proprietà terapueutiche
Molto utilizzato in casi di dolori articolari, lombalgie, lombosciatalgia, sciatica, articolazioni, ginocchia, borsite, mal di schiena, nevralgie, tendiniti, tunnel carpale, torcicollo.
Si può acquistare sotto forma di unguento e pomata (uso topico), in pasticche, capsule, compresse (uso orale).
Reumatismi ed Artrosi: (con Equisteo) si lascino quindici grammi di ogni pianta in mezzo litro d acqua bollente per cinque minuti; si filtri e si bevano tre tazze al giorno di tale infuso; si possono utilizzare capsule contenenti polvere totale della pianta, reperibili in commercio, e con alta quantità di principio attivo disponibile