Si tratta di una pianta molto comune, appartenente alla famiglia delle Craasulacee, a cui Linneo ha dato un nome piuttosto significativo: Semprevivum tectorum. Predilige, infatti, i terreni aridi e difficili e si ritrova facilmente sui muri e sui tetti dei vecchi casolari. Già in tempi antichi, quando si credeva ancora alla leggenda che proteggesse le case dai fulmini, si apprezzavano alcune sue proprietà medicinali. Le sue foglie coriacee venivano, infatti, applicate, ancora fresche, su bruciature, calli e piccole ferite. Effettivamente le sostanze in esse contenute, conferiscono loro proprietà cicatrizzanti, astringenti ed emollienti.
Si tratta di pianta perenne, con foglie disposte a rosetta, basali, molto carnose, che terminano con una punta color rossastro.
I fiori si ritrovano nel periodo estivo, raggruppati in formazioni om- brelliformi all’apice di un fusto fiorale eretto, foglioso e robusto.
Le foglie fresche sono la parte utilizzata in terapia.