Il nome scientifico di questa pianta, appartenente alla famiglia delle Genzianacee, è Gentiana lutea. Si tratta di una specie officinale non tossica ne velenosa che predilige le zone subalpine, e si ritrova sia in Italia che nell’Europa centrale e meridionale, nonché in Asia minore.
Le proprietà medicinali della genziana maggiore sono note da tempi davvero remoti; si racconta che venisse utilizzata perfino nel secondo secolo a. C. Forse questa è solo leggenda, ma è certo che oggi la sua radice è iscritta nella nostra Farmacopea Ufficiale per le sue qualità toniche, stimolanti, digestive, aperitive.
E’ pianta protetta, come l’arnica ed altre piante medicinali rare ed in via d’estinzione, dunque qualora si vogliano sfruttare le sue proprietà benefiche, andrà acquistata in farmacia. Si tratta di pianta erbacea perenne, munita di fusto semplice, eretto; le foglie basali tono grandi, di forma ellittica; quelle disposte sul fusto cono di grandezza decrescente man mano che si sale verso l’alto; hanno forma lanceolata e sono opposte. I fiori sono di color giallo-oro, riuniti in falcetti.
La genziana lutea può essere pericolosamente confusa con un’altra pianta, il veratro, che è velenoso; la differenza più evidente fra queste due piante sta nel fatto che le foglie del veratro sono alterne, quelle della genziana opposte.
Utilizzo medicinale in erboristeria
- Anemia: si lascino dieci grammi di radice contusa in mezzo litro d’acqua bollente per tre ore; si filtri e si bevano tre tazze al giorno di questo infuso.
- Disappetenza: si lascino in mezzo litro d’acqua bollente per tre ore dieci grammi di radici essiccate; si filtri e si bevano tre tdzze al giorno rii tale infuso.
- Digestivo e depurativo per il fegato: si lascino cinque grammi di radici essiccate a macerare in un quarto di litro di acquavite per una settimana; filtrare e bere mezzo bicchierino da liquore di tale preparato dopo i pasti.
- Pelli grasse: si lascino in infusione in mezzo litro d’acqua bollente per dieci minuti, venti grammi di radici; si filtri e si lavino le parti interessate con questo preparato almeno tre volte al giorno.
- Sanchezza: si lascino bollire per cinque minuti in mezzo litro d’acqua, quindici grammi di radici; si filtri e si bevano due tazze al giorno di tale decotto.