Rosmarino (Rosmarìnus officinalis) benefici e proprietà curative

rosmarino (1)Appartenente alla famiglia delle Labiate, il Rosmarìnus officinalis, è conosciuto anche come “ramerino” e ‘’rosamarina”.

Questa pianta viene ampiamente utilizzata in cucina, grazie al suo gra­devolissimo aroma, ma forse non tutti sanno che nasconde altre e più preziose virtù. Si racconta che una regina polacca curò quasi tutti gli acciacchi della sua avanzata età, grazie al rosmarino, che decantava come suo elisir salvatore.… continua a leggere

Cicoria (Cichorium intybus)

Cichorium_intybusIl nome scientifico di questa pianta è Cichorium intybus ma è conosciu­tissima come “radicchio” o “mazzoc­chio”; appartiene alla famiglia delle Composite.

Già quattromila anni prima di Cristo, come ci è testimoniato da un antico pa­piro egizio, la cicoria era conosciuta ed utilizzata per vari scopi; in fitoterapia è uno dei rimedi più classici e privo di eventuali effetti collaterali.… continua a leggere

Scolopendrio (Scolopendrium Officinale)

ScolopendriumLo Scolopendrium officinale, conosciuto anche come “lingua di ca­ne”, appartiene alla famiglia delle Polipodiacee. Questa felce predili­ge i luoghi umidi ed ombrosi, dove si rigenera tramite spore, creando folti ciuffi sempre verdi.

Anticamente lo scolopendrio veniva utilizzato per rimediare a varie affezioni epatiche e intestinali. Oggi le sue foglie, fresche o essiccate, si sfruttano per le loro proprietà astringenti, emollienti, espettoranti.… continua a leggere

Carciofo (Cynara scolymus) proprietà curative ed usi fitoterapici

carciofoIl carciofo viene scientificamente chiamato Cynara scolymus ap­partiene alla famiglia delle Composite.

Anticamente questa pianta veniva utilizzata come diuretico e, solo verso il 1500, si iniziò ad utilizzare come rimedio ai danni del fegato e contro l’itterizia. Ma è solo in questi ultimi anni che si è dimostrata la sua reale utilità nella cura delle affezioni epato-biliari.

La parte commestibile del carciofo, quella utilizzata nelle nostre cuci­ne, rappresenta il fiore della pianta, colto ancora in boccio; anche in questa sua parte, il carciofo presenta le sue qualità, ma la maggiore attività terapeutica è esercitata dalle foglie; e sono proprie le foglie utilizzate in fitoterapia per l’azione depurativa a livello del fegato, per diminuire il tasso di colesterolo, per l’azione diuretica, ipoglicemizzante, per favorire la secrezione di bile e per regolare la funzione del­la cistifellea; in pratica questa pianta svolge una potente azione depura­tiva dell’organismo, favorendo l’attività del fegato; è consigliabile an­che in caso di stitichezza, e ai diabetici, in caso di ritenzione idrica.… continua a leggere