Appartenente alla famiglia delle Composite, il Taraxacum officinale Weber è comunemente conosciuto come “dente di leone” o “piscialletto” o ancora come “soffione”.
Fino agli inizi del ‘900 le virtù medicinali di questa pianta non vengono riconosciute ufficialmente ed il suo uso rientra solo nelle pratiche popolari; ma alla fine anche la medicina affidale sperimenta con successo il dente di leonoe in più casi, portandolo ad alte glorie; tanto alte da creare perfino la “tarassacoterapia”, una corrente forse un po’ “estremista”, che voleva curare praticamente ogni male con Il tarassaco.
Analizzando in nodo obiettivo e scientifico questa pianta, si è visto che ha proprietà depurative, diuretiche, leggermente lassative; favorisce l’ apporto di vitamina C, di cui è ricca, migliora e facilita la funzionalità epatica e biliare.
Si tratta di pianta erbacea perenne, con foglie radicali disposte a rosetta, profondamente incise.
I fiori si presentano durante tutto il periodo primaverile-estivo; sono gialli, raggruppati in capolini terminali ad un peduncolo radicale.
A proposito dei fiori di questa pianta, la curiosità da sottolineare è che ogni linguetta gialla, che a primo impatto definiremmo “petalo”, è in realtà un fiore; viene detto “ligulato” per la sua particolare forma, una volta che tutti i fiori sono stati fecondati, l’ovario si trasforma in frutto, che è munito di un pappo formato da peletti bianchi e tutto il capolino si trasforma nel cosiddetto “soffione”. In fitoterapia si utilizzano foglie e radici.