Questa alga, appartenente alla famiglia delle Fucacee, viene scientificamente chiamata Fucus vesciculosus; il termine “vesciculosus” deriva dal fatto che i suoi talli (il “tallo” in un’alga è l’equivalente di radici, fusto e foglie) sono cosparsi di vescichette d’aria, che permettono il galleggiamento. Detta comunemente “fucus”, questa alga si trova sulle rocce dei mari atlantici dell’Europa settentrionale, dove forma degli ammassi di oltre quindici centimetri di spessore.… continua a leggere
Il carciofo viene scientificamente chiamato Cynara scolymus appartiene alla famiglia delle Composite.
Anticamente questa pianta veniva utilizzata come diuretico e, solo verso il 1500, si iniziò ad utilizzare come rimedio ai danni del fegato e contro l’itterizia. Ma è solo in questi ultimi anni che si è dimostrata la sua reale utilità nella cura delle affezioni epato-biliari.
La parte commestibile del carciofo, quella utilizzata nelle nostre cucine, rappresenta il fiore della pianta, colto ancora in boccio; anche in questa sua parte, il carciofo presenta le sue qualità, ma la maggiore attività terapeutica è esercitata dalle foglie; e sono proprie le foglie utilizzate in fitoterapia per l’azione depurativa a livello del fegato, per diminuire il tasso di colesterolo, per l’azione diuretica, ipoglicemizzante, per favorire la secrezione di bile e per regolare la funzione della cistifellea; in pratica questa pianta svolge una potente azione depurativa dell’organismo, favorendo l’attività del fegato; è consigliabile anche in caso di stitichezza, e ai diabetici, in caso di ritenzione idrica.… continua a leggere
Appartenente alla famiglia delle Composite, il Taraxacum officinale Weber è comunemente conosciuto come “dente di leone” o “piscialletto” o ancora come “soffione”.
Fino agli inizi del ‘900 le virtù medicinali di questa pianta non vengono riconosciute ufficialmente ed il suo uso rientra solo nelle pratiche popolari; ma alla fine anche la medicina affidale sperimenta con successo il dente di leonoe in più casi, portandolo ad alte glorie; tanto alte da creare perfino la “tarassacoterapia”, una corrente forse un po’ “estremista”, che voleva curare praticamente ogni male con Il tarassaco.
Il Fraxinus Excelsior, come l’olivo, appartiene alla famiglia delle Oleacee. E un albero elegante, alto e slanciato, Il cui tronco è ricoperto da una corteccia color cinereo, liscia, che si screpola con il passare degli anni.
Un tempo si riteneva che costituisse un buon antidoto contro i veleni; oggi, con le foglie, trova impiego in terapia per le tue proprietà diuretiche, astringenti, toniche, sudorifere,
II legno del frassino viene utilizzato in ebanisteria; i suoi fiori, presenti in primavera, si usano dopo essiccazione per preparare un aromatico tè.… continua a leggere