Malva (Malva silvestris)

malvaLa Malva silvestris appartiene alla fa­miglia delle Malvacee.

Anticamente definita come “omnimorbia”, rimedio a tutti i mali, que­sta pianta veniva utilizzata effettivamente per i mali più disparati fin dai tempi di Cicerone ed ancora prima.

Provvista di fiori dal bel color lilla, ve­nati di rosa, la malva era coltivata nei giardini come pianta decorativa.

Ma il lato che più ci interessa è la sua utilizzazione come pianta medicina­le; come già accennato, era conside­rata utile un po’ a tutto e a tutti: le sue proprietà calmanti, emol­lienti, lassative, venivano sfruttate sia in cure interne che in appli­cazioni esterne; venivano preparate tisane contro l’indigestione, per combattere la stitichezza, per calmare spasmi interni e tossi stiz­zose.… continua a leggere

Rosmarino (Rosmarìnus officinalis) benefici e proprietà curative

rosmarino (1)Appartenente alla famiglia delle Labiate, il Rosmarìnus officinalis, è conosciuto anche come “ramerino” e ‘’rosamarina”.

Questa pianta viene ampiamente utilizzata in cucina, grazie al suo gra­devolissimo aroma, ma forse non tutti sanno che nasconde altre e più preziose virtù. Si racconta che una regina polacca curò quasi tutti gli acciacchi della sua avanzata età, grazie al rosmarino, che decantava come suo elisir salvatore.… continua a leggere

Bardana (Arctutm lappa)

OLYMPUS DIGITAL CAMERAArctutm lappa è la denominazione scientifica della bardana, che viene comunemente chiamata “erba lappa“,

E’ sempre stata una pianta d’interesse medicinale, fin da tempi antichi, e da sempre è stata usata per moltissime affezioni della pelle, dove risulta particolarmente utile abbinando un’azione antisettica ad una depurativa, utilizzabile quindi sia per via interna che per via esterna.

Mm è una bella pianta, con le sua foglie slargate a i suoi fiori uncinati.

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Parietaria (Parietaria officinalis)

parietaria1Scientificamente detta Parietaria officinalis, la parietaria è una pianta appartenente alla famiglia delle Urticacee; è ben conosciuta come “Erba murale” grazie al fatto che si ritrova tra le anfrattuosita dei vecchi muri, op­pure come “erba vetriola”, visto che con le sue foglie si pulivano i vetri.

Le testimonianze più chiare ed atten­dibili sull’uso della parietaria come pianta medicinale, risalgono al I seco­lo, grazie a degli scritti di Plinio; ma si ritiene che già da tempo le sue qua­lità fossero conosciute e sfruttate.

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